Scenografia dell'opera Carmen

Carmen

Libro di sala accessibile

Georges Bizet

Introduzione

Carmen
di Georges Bizet


Opéra comique in quattro atti

Libretto di
Henri Meilhac e Ludovic Halévy

Questo è il libro di sala accessibile per Carmen di Georges Bizet.
È corredato di versione audio per i testi, audio descrizioni per le immagini, video in LIS, lingua dei segni italiana. I testi possono essere ingranditi a piacimento dall’utente e si può selezionare una visualizzazione con maggior contrasto.
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Introduzione

Trama

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Atto primo


In una piazza di Siviglia, la giovane Micaëla cerca il fidanzato Don José, brigadiere dei dragoni, ma si allontana prima che la guardia cambi e lui arrivi. Poco dopo, dalla vicina fabbrica di tabacchi, escono le sigaraie, fra cui spicca l’avvenente zingara Carmen, la quale prima afferma di non credere alla costanza dell’amore e poi provoca Don José, lanciandogli un fiore. Micaëla ritorna e gli porta notizie della madre lontana, ma l’uomo è ormai rapito da Carmen. Infatti quando la zingara viene arrestata per rissa, le basta promettere un incontro galante a Don José perché lui la aiuti a fuggire.

La scena rappresenta la piazza di Siviglia. Il pavimento del palcoscenico è costituito da un basamento rialzato che simula un terreno sabbioso, di colore chiaro, il cui perimetro è occupato da banchi da mercato sormontati da tendoni di colore beige. La piazza è interamente occupata da venditori, gitani, paesani, donne, bambini, gendarmi, dando l’idea di un vivace paese andaluso. È circondata da abitazioni, con le facciate di colore beige, dalle cui finestre sporgono o si intravedono delle comparse. Dietro al palcoscenico, i gradoni dell’Arena sono occupati da strutture che ricostruiscono, in prospettiva, delle montagne rocciose. A sinistra e a destra del palcoscenico, due alte impalcature di legno sorreggono un grande tendone di colore rosso, di ispirazione gitana, che sovrasta la scena.

Primo atto

Micaëla e Don José sono seduti ad un tavolino in ferro battuto nella piazza di Siviglia. Lei gli sfiora un braccio con la mano, mentre Don Jose volge lo sguardo dalla parte opposta. Michaela indossa una camicetta bianca con lo scollo a “V” e le maniche lunghe, ampie, che si stringono all’altezza dei polsi; un corpetto azzurro, chiuso sul davanti da stringhe; una gonna ampia, lunga fino ai piedi, di colore azzurro. Sopra, un grembiule celeste, lungo quanto la gonna, con due grandi tasche sul davanti. Ha i capelli mossi, castano chiaro. Don Jose indossa una divisa militare composta da una casacca di colore giallo intenso, con degli inserti azzurri, e dei pantaloni di colore giallo chiaro, indossati dentro agli stivali di pelle nera. Ha i capelli castani, corti, e la barba.

Immagine uno
Micaëla e Don José.

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Atto secondo


Nella locanda di Lillas Pastia, Carmen danza e canta in compagnia delle amiche Frasquita e Mercédès. Arriva il celebre torero Escamillo, il quale resta colpito dal fascino di Carmen. La donna però sta aspettando Don José (che è finito in prigione al posto suo ed è appena stato rilasciato) e rifiuta anche di partecipare a un buon colpo insieme ai contrabbandieri con cui collabora abitualmente. Don José arriva e Carmen inizia a ballare per lui, ma, quando suona la tromba della caserma, l’uomo afferma di dover rientrare. La zingara lo deride, ma il brigadiere, pur dichiarando di amarla, non vuole disertare. Tuttavia, dopo un violento scontro con un superiore (giunto per corteggiare Carmen), Don José è obbligato a unirsi ai contrabbandieri.

La scena rappresenta la taverna di Lillas Pastia. Al centro del palcoscenico, Carmen e Don José sono abbracciati; intorno, dei tavolini di legno marrone e delle sedie. Al lato sinistro, una sorta di palco di legno su cui si trova, in piedi, una delle zingare amiche di Carmen. Il palco è chiuso sul fondo da una parete, sempre di legno, su cui sono affisse delle locandine di corride, in stile liberty, tipiche delle osterie di inizio novecento, sui toni del rosso, dell’arancione e del giallo, caratterizzate quasi esclusivamente da immagini; di fronte al palco, delle panche di legno. A destra, l’ingresso della taverna, costituito da una parete di pietra e da una porta sormontata da una tettoia. Dalla parete si estende, verso destra, una sorta di muretto, sempre di pietra, intervallato da scalini; di fronte al muretto, un gruppo di uomini e donne osservano Carmen e Don José. Il fondo del palcoscenico è occupato da alte strutture verticali su cui sono affisse delle grandi locandine di corride, sempre in stile liberty. Le impalcature di legno ai lati del palco sorreggono il grande tendone che sovrasta la scena.

Secondo atto

Escamillo e Carmen sono al centro della scena. Carmen è seduta a uno dei tavoli di legno della taverna di Lillas Pastia, mentre Escamillo è in piedi, di fronte a lei. I due si guardano intensamente. Escamillo indossa una camicia bianca di cotone con sopra un gilet nero, molto scollato, con decorazioni dorate; dei pantaloni bianchi di cotone e una fascia rossa in vita. Ai piedi, delle scarpe stringate nere, lucide. Ha i capelli castani, corti, e il pizzetto. Carmen indossa un abito composto da un corpetto di colore rosso, semitrasparente, a maniche lunghe decorate con dei piccoli fiori colorati, una gonna ampia, lunga fino alle caviglie, composta da stoffe di tessuti diversi, sulle tonalità del rosso e del viola. In vita indossa un’ampia fascia rigida, che le stringe il busto all’altezza del seno. Ha i capelli ricci, castani, lunghi fino a circa metà schiena.

Immagine due
Escamillo e Carmen.

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Atto terzo


Nel covo montano dei contrabbandieri, Carmen e Don José ormai non fanno che litigare. Intanto Frasquita e Mercédès decidono di leggere il proprio futuro nei tarocchi. Anche Carmen partecipa, ma le carte predicono la morte per lei e Don José. Sui monti giungono sia Micaëla, sia Escamillo: la prima sfida la paura per riprendersi l’amato, il secondo punta a conquistare Carmen. Don José si scontra con il torero, tuttavia, saputo che sua madre sta morendo, non può far altro che seguire Micaëla.

La scena rappresenta il covo dei contrabbandieri. Si ritrova il muretto di pietra, intervallato dagli scalini, mentre delle grandi rocce, di dimensioni diverse, occupano la scena. Al centro del palcoscenico, Don José e Carmen; i due sono lontani e Carmen gli dà le spalle. La scena è avvolta da un alone lunare, vagamente onirico e spettrale, di grande suggestione.

Terzo atto

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Atto Quarto


Davanti alla Plaza de Toros, la folla festante saluta l’arrivo della quadriglia e di Escamillo, che, prima di entrare nell’arena, scambia voti d’amore con Carmen. La zingara però rimane all’esterno, dove si trova davanti Don José, il quale la supplica di tornare con lui. Carmen rifiuta ostinatamente e l’uomo, folle di gelosia, la uccide.

La scena rappresenta la piazza antistante la Plaza de Toros nel giorno della corrida. Al centro si trovano dei danzatori e delle danzatrici di flamenco, circondati da una folla composta da donne e uomini, molti dei quali sventolano delle bandierine della Spagna, gialle e rosse. Tra loro, anche dei venditori ambulanti; questi ultimi sorreggono degli espositori con le bandierine e con delle girandole colorate. Sulla destra della piazza si trova una croce votiva posizionata su una base di pietra, circondata da un’inferriata e da alcuni lampioni. Sul fondo del palcoscenico, dietro alla folla, l’ingresso della Plaza de Toros è costituito da un arco in pietra sormontato da una balaustra. L’ingresso è circondato da grandi locandine di corride, sempre in stile liberty.

Quarto atto

Trama

Personaggi

Carmen, zingara e sigaraia [mezzosoprano]
Don José, brigadiere [tenore]
Micaëla, giovane navarra [soprano]
Escamillo, torero [baritono]
Frasquita, zingara [soprano]
Mercédès, zingara [mezzosoprano]
Il Dancaïre, contrabbandiere [tenore]
Il Remendado, contrabbandiere [tenore]
Zuniga, tenente [basso]
Moralès, brigadiere [baritono]
Lillas Pastia, oste [voce recitante]
Una guida [voce recitante]

Ufficiali, dragoni, monelli, sigaraie, zingare, contrabbandieri

Personaggi

Note di regia

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Franco Zeffirelli, nonostante mezzo secolo di successi in cinema, prosa e naturalmente opera, temeva di non essere adatto agli spazi unici dell’Arena di Verona, da cui gli venne più di un invito. Rimandò a lungo il suo debutto fino al 1995, quando creò questa Carmen, subito amata da pubblico e critica. Lo spettacolo è paradigmatico dell’estetica di Zeffirelli, in cui convivono l’impatto mozzafiato dell’insieme e la cura maniacale del più piccolo dettaglio, con centinaia di persone coinvolte tra coro, ballerini e figuranti, e una costante animazione in scena. Il regista crea uno spaccato di Siviglia e delle sue vicinanze, che prende vita su ogni piano e gradone dell’Anfiteatro grazie ad elementi di scena realistici e cinematografici: dalle luci soffuse della taverna di Lillas Pastia alle alture rischiarate dalla luna, dove la protagonista legge nelle carte il proprio oscuro destino. Si tratta di un'impostazione tradizionale, con soldati, gitani, sigaraie, briganti, passanti, bimbi, animali, la piazza affollata per il mercato o la corrida. I colori predominanti sono il rosso e il giallo, toni caldi e allo stesso tempo zingareschi, segno che contraddistingue la Carmen.

Note di regia

Credits

I testi e le immagini contenuti in questo libro di sala accessibile sono stati forniti da Fondazione Arena di Verona

Ideazione, progettazione, rielaborazione testuale e descrizioni
Elena Di Giovanni, Francesca Raffi (Università degli Studi di Macerata)

Coordinamento tecnico
ALI – Accessibilità Lingue Inclusione

Progettazione tecnica, studio e sviluppo digitale
Tadao Agency

Voci
Alberto Onofrietti (testi)
Sonia Barbadoro (descrizioni)

Video LIS
Sara Brunellini

Disclaimer

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